RINNOVATO IL COMITATO UDINESE DELLA CONSULTA

Gentili Associati,

il giorno 13 marzo si sono svolte le elezioni del Comitato di Udine delle Consulta Regionale delle Associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia – Odv, per rinnovare le cariche sociali.
Tutti i rappresentanti delle Associazioni presenti hanno ringraziato la Presidente uscente, signora Ernestina Tam, fondatrice del Comitato territoriale di Udine, primo ad essere costituito in Regione nel 1978 per il grande impegno profuso durante il suo lungo mandato e gli importanti e fruttuosi risultati ottenuti a favore delle persone con disabilità.
Sono stati successivamente eletti i seguenti componenti il nuovo Organo di amministrazione:
Presidente Aldo Galante, attuale Presidente della Comunità Piergiorgio; Vicepresidente Elena Bulfone, attuale Presidente del Progetto Autismo FVG e insegnante; segretario Daniela Campigotto, attuale Presidente della UILDM; Tesoriere Elvio Sgrazzutti, attuale presidente dell’AIAS.
Il nuovo Organo operativo andrà in continuità con il lavoro svolto negli anni precedenti e ritiene fondamentale l’attività della Consulta per la tutela e la promozione della vita e dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, soprattutto in questo momento storico di transizione in cui la nuova Legge Regionale 16/22 per la disabilità avrà l’importante obbiettivo di renderne migliori e più inclusive le condizioni di vita.
Il mandato del Comitato di Udine è di allargare la base associativa aprendo a nuove Associazioni che si occupano di disabilità e soprattutto promuoverà un dialogo serrato e costante con la politica locale e regionale e con i funzionari preposti al buon funzionamento delle norme.

In questo senso, Galante, Bulfone, Campigotto e Sgrazzutti auspicano di formare un gruppo coeso che possa lavorare in sintonia per il raggiungimento di obbiettivi sicuramente importanti dal punto di vista umano, etico e sociale.

Le più vive congratulazioni al neo Presidente Aldo Galante e a tutti i consiglieri eletti, con l’augurio di un Buon Lavoro.

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8 marzo – Donne con disabilità, servono più diritti e pari opportunità

A partire da un’indagine che ha coinvolto quasi 500 donne con disabilità di 33 Paesi europei, il Manifesto dell’European Disability Forum mette al centro il diritto alla partecipazione e al protagonismo politico, anche in vista delle prossime elezioni europee.

Le donne e le ragazze con disabilità costituiscono il 25,9% della popolazione femminile totale dell’Unione Europea e circa il 60% della popolazione complessiva di 100 milioni di persone con disabilità in Europa. Sono alcuni dei dati contenuti nel terzo Manifesto dell’European Disability Forum sui diritti delle ragazze e delle donne con disabilità, appena presentato. A dieci anni esatti dalla pubblicazione della seconda edizione del documento, “ci rendiamo conto che la condizione delle donne e delle ragazze con disabilità non è progredita come speravamo”. Vediamo le principali questioni affrontate nel Manifesto.

La violenza

Innanzitutto, c’è il tema della violenza, che il 58% delle partecipanti dichiara di aver subito. “Le donne e le ragazze con disabilità sono ancora più esposte al rischio di violenza, compresa la tratta di esseri umani, durante le crisi umanitarie e gli effetti dei disastri naturali e dei cambiamenti climatici – si legge nel Manifesto -. Il tasso di violenza contro le donne e le ragazze con disabilità è più alto, in modo preoccupante, rispetto alla violenza contro gli uomini o le donne senza disabilità”.
Diffusa e gravissima forma di violenza è la sterilizzazione forzata, “una delle pratiche dannose a cui le donne e le ragazze con disabilità, in particolare quelle con disabilità intellettiva e psicosociale, sono maggiormente soggette. Il controllo medico praticato attraverso la coercizione e i trattamenti terapeutici forzati sono ancora esercitati su molte donne e ragazze con disabilità, in particolare quelle che vivono in istituti residenziali e psichiatrici. Per le persone prive di capacità giuridica la sterilizzazione forzata è ancora autorizzata in 13 Stati Membri dell’UE”.

Povertà e guerra

Secondo l’Indice di parità di genere 2023, il 22% delle donne con disabilità è a rischio di povertà, rispetto al 20% degli uomini con disabilità, al 16% delle donne senza disabilità e al 15% degli uomini senza disabilità. Anche la guerra, “compresa la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, colpisce in modo sproporzionato le donne e le ragazze con disabilità. Ciò è aggravato da diversi fattori, quali ad esempio la mancanza di rifugi accessibili, la mancanza di piani di evacuazione inclusivi e di accesso ai corridoi umanitari, nonché la mancanza di accesso alle informazioni e all’assistenza sanitaria”.

Le richieste

Il Forum Europeo avanza quindi una serie di richieste all’Unione Europea, in occasione dell’8 marzo e in vista delle prossime elezioni europee. Per quanto riguarda la lotta contro la violenza in ogni sua forma, servono “meccanismi speciali di indennizzo e compensazione per le donne e le ragazze con disabilità che hanno subito qualsiasi forma di violenza. In molti Stati Membri dell’UE esiste una lacuna nell’accesso alla giustizia e ai risarcimenti per le persone con disabilità sopravvissute alla violenza”. Inoltre, è necessario “penalizzare in tutti i Paesi europei la pratica della sterilizzazione forzata e dell’aborto forzato contro le donne e le ragazze con disabilità”.

Bisogna poi costruire e garantire effettive pari opportunità, in particolare “la parità di accesso agli ambienti e alle informazioni per le donne e le ragazze con qualsiasi forma di disabilità. Secondo l’indagine, il 46,8% delle donne con disabilità ha avuto difficoltà ad accedere agli edifici pubblici e il 38,6% delle partecipanti ha trovato inaccessibili i servizi di trasporto pubblico”.

Fondamentale che “garantire un ambiente di lavoro di qualità per le donne con disabilità” e “consultare in modo significativo le organizzazioni di donne con disabilità nella progettazione e nella realizzazione di servizi sociali, infrastrutture pubbliche e sistemi di protezione civile. Chiediamo a tutti i movimenti femministi di rafforzare le loro azioni, accogliendo le diverse esperienze delle donne con disabilità”.

Infine, “in vista delle elezioni europee del 2024, chiediamo all’Unione Europea e ai nostri governi la piena partecipazione delle donne con disabilità, come elettrici e candidate, a tutte le elezioni, comprese quelle del Parlamento Europeo, nazionali e locali”.